Il verso della Lumaca
A cura di Giulia Tornesello
Mirko Baselgia
Giovanni Bongiovanni
Dario Carratta
Gianluca Quaglia
Marta Ravasi
1/9unosunove è lieta di annunciare l’inaugurazione de Il verso della lumaca, una mostra collettiva a cura di Giulia Tornesello che unisce le opere di cinque artisti la cui ricerca è fortemente connessa al mondo naturale, ai suoi cicli di vita e di morte, alle sue caratteristiche fisiche e materiali.
Gli artisti in mostra – Mirko Baselgia (Lantsch CH, 1982), Giovanni Bongiovanni (Augusta, 2001), Dario Carratta (Gallipoli, 1988), Gianluca Quaglia (Magenta, 1978) e Marta Ravasi (Lecco, 1987) – esplorano le connessioni più profonde tra uomo, natura e arte; ne analizzano le trame e le rispettive discendenze ed ascendenze genealogiche aprendo la possibilità alla bellezza dell’ortica e del lombrico, stringendo relazioni con le luci e con le ombre.
Marta Ravasi realizza le sue opere pittoriche insieme alla luce; la sua pittura è lenta e meditativa e segue il tragitto dei raggi solari: le stratificazioni di colore si susseguono in diversi momenti della giornata e durante tutto il processo le tele vengono costantemente spostate negli spazi dello studio per catturare ogni volta il miglior fascio luminoso. I soggetti – quasi mimetizzati col fondo in una composizione elegantemente rarefatta – diventano dei meri pretesti pittorici per indagare l’io e la materia in un continuo flusso dettato dal muoversi del pianeta intorno al sole.
I lavori di Mirko Baselgia e Gianluca Quaglia sembrano intrecciarsi alla perfezione, entrambi gli artisti sono affascinati dalle architetture e dalle strutture naturali, osservano i corpi legnosi di tronchi e pigne, le strutture articolate delle ali degli insetti come elementi scultorei cui conferiscono un nuovo valore riprendendone le forme con materiali nobili come la ceramica e il bronzo. Le loro opere, fortemente evocative e simboliche, uniscono filosofia e scienza, artigianalità e tecnologia.
Dario Carratta e Giovanni Bongiovanni utilizzano la pittura figurativa ad olio come strumento per narrazioni intime e oniriche; nei dipinti di Bongiovanni viene ritratta la natura selvaggia, una foresta tanto antica quanto futura che ospita giovani ragazzi divenuti custodi di tutta la natura e dell’umanità stessa. Come in un racconto distopico di JG Ballard, i giovani ritratti da Bongiovanni preparano il pianeta a un nuovo inizio, non si mettono in competizione con la natura, non distinguono il terreno edificabile da quello fertile, non dividono l’erba inutile da quella utile, piuttosto ascoltano attentamente ogni parola detta dalle foglie e decisa dal vento per una convivenza in simbiosi mutualistica.
I soggetti di Dario Carratta sono introspettivi e psicanalitici, utilizzano gli elementi naturali come archetipi da cui genera una profonda riflessione sull’inconscio e le relazioni umane seguendo il metodo Junghiano. I toni dei suoi dipinti sono bassi, fiochi, evocano l’immagine di un ricordo o del ricordo di un sogno. Nella sua ricerca e nella formalizzazione delle sue opere, nei temi trattati e nella maniera in cui sono date le pennellate affiorano i grandi maestri del ‘900 europeo.
BIO
Mirko Baselgia (Lantsch CH, 1982) vive e lavora in Svizzera. si è diplomato alla Scuola d’Arte di Zurigo con un Bachelor e un Master in Arti Visive. Ha trascorso un semestre di scambio alla IUAV di Venezia (2007), esperienza che ha influenzato profondamente il suo approccio spaziale e materico. Dal 2021 lavora in uno studio ricavato da una ex scuola di montagna, dove ha fondato insieme ad amici e colleghi l’associazione culturale ACACA. Tra i vari riconoscimenti, ha ottenuto la borsa di studio Kiefer Hablitzel (2012) e il premio culturale Manor (Coira, 2013). Tra le mostre personali più recenti figurano Pardis (Curzoin) all’Abbazia di Bellelay (2018), )in(out) till sundown alla Kunst(Zeug)Haus di Rapperswil-Jona (2021), materia viva alla Galerie Urs Meile di Lucerna e inner desert al museumbickel di Walenstadt (2022), INTERVENZIUN AVIEUL / Intervention Biene al KOENIGmuseum di Landshut e structura / system alla Galerie Urs Meile di Ardez (2023). Le sue opere sono regolarmente presenti in mostre collettive in Svizzera e all’estero e in numerose collezioni pubbliche e private, come il MUDAC di Losanna, il Kunstmuseum Olten, il Bündner Kunstmuseum di Coira, il Muzeum Susch, la Banca Nazionale Svizzera, la Credit Suisse Collection, la Zürcher Kantonalbank, la Roche Art Collection e la Burger Collection.
Giovanni Bongiovanni (Augusta, 2001) vive e lavora in Sicilia. Si diploma in pittura nel 2023 all’Accademia di Belle Arti di Catania. A Gennaio 2024 viene selezionato tra i finalisti della 13° edizione del Prisma Art Prize; nel 2023 viene selezionato per il Premio Nazionale delle Arti dell’Accademia di Carrara. Tra le mostre collettive: Salon Palermo 4, Rizzuto Gallery, Palermo, 2024; Paradisiaca, Galleria Sacca, Modica, 2024. Inizia a collaborare con la galleria 1/9unosunove nel 2024, in occasione di Arte in Nuvola (Roma).
Dario Carratta (Gallipoli, 1988) vive e lavora in Roma. Si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra i suoi principali progetti espositivi: The Sleepwalkers nostalgia, IRLGallery, new york, 2024; You were kept awake all through the night, British school at Rome 2024, Industria Indipendente ‒ Klub Taiga (Dear Darkness), La Biennale di Venezia Teatro, Venezia, 2020; In the making, Richter Fine Art, Roma, 2018; Angry Boys, Det Ny Kastet Museum, Thisted, 2018; Straperetana, Pereto, 2017; Sniff my leather jacket, Richter Fine Art, Roma, 2017; Artist in residence, Italian Ambassador Residence, Villa Firenze, Washington DC, 2017; Display, Katzen Art Center, Washington DC, 2017; Non amo che le rose che non colsi, Richter Fine Art, Roma, 2016; The Grass Grows, 74 Riehenstrasse, Basilea, 2014; The Celeste Choice, Format Gallery, Milano, 2014; Petty Theft, Launch F18 Gallery, New York, 2013; Collateral Orbits, Allegranomad Gallery, Bucarest, 2013.
Gianluca Quaglia (Magenta, 1978) vive e lavora a Milano, la sua attività artistica si concentra sulla riflessione sul paesaggio e sull’interazione con esso. Collabora con diverse associazioni culturali in Italia, America, Francia e Svizzera, sviluppa laboratori d’arte contemporanea e collabora con istituzioni e organizzazioni per disabili. Tra le sue mostre personali: foresta/giardino, mostra permanente presso il Museo di Scienze Naturali di Domodossola (2021); a certain thing or another, a cura di Luca Bochicchio, Asger Joan Museum, Albissola (2018); the best place, a cura di Antonio D’Amico, Villa Reale di Monza (2018). Tra le mostre collettive: la mia casa è piena di specchi, galleria Mimmo Scognamiglio, Milano (2020); if bees are few, galleria Mimmo Scognamiglio, Milano (2019); si les abeilles sont rares, Galerie Placido, Parigi (2019). Nel 2017 vince il premio speciale Asger Jorn Museum ad Arteam cup e nel 202014 è finalista ad Art Laguna Prize nella categoria scultura e installazione; il suo progetto “The shadow and I” è stato presentato a New York a Pulse Art Fair nel 2016.
Marta Ravasi (Lecco, 1987), vive e lavora a Milano. Ha studiato presso l’Accademia di Brera, Milano, 2007 – 2009; Hogeschool Sint Lukas, Bruxelles, 2008 e Wimbledon College of Arts, UAL, Londra, 2011 – 2012. Tra le sue mostre personali: Upcoming: Dans Les Yeux D’Elsa, Paris, 2024; Solo Geometry, Painter Painting Paintings, 2024; Marta Ravasi, Diez Gallery, Amsterdam, 2024; Bucce, Acappella, Napoli, 2023; Planet Caravan, Sonnenstube, Lugano 2021; Violette di Marte, Fanta-MLN, Milano, 2017. Tra le mostre collettive recenti: Clipper Cuts, Bruxelles, 2025; NAR, Distance of the Rim, Tokyo, 2025; Le cose che non sappiamo, Galleria Romero Paprocki, Parigi, 2025; Premio Cairo, Museo della Permanente, Milano, 2024; Familiar, Galleria Gauli Zitter, Bruxelles, 2024; AMO Project,Laura Bartlett per Ambra Medda, London, 2023; Pittura Italiana Oggi, a cura di Damiano Gullì, Triennale, Milano, 2023.
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